Stagione Ricca
UNA STAGIONE... RICCA DI INIZIATIVE E DI RISULTATI
La conoscenza del territorio che ci circonda. Questo è stato il filo conduttore delle attività proposte dall’Associazione La Radice Onlus nel periodo appena trascorso. Nei mesi di maggio/giugno infatti si sono susseguite una serie di attività ed uscite, rivolte a diverse categorie di persone, per permettere a tutti di conoscere ed apprezzare i luoghi in cui viviamo.
Innanzitutto c’è stata
la visita guidata al Castello Quistini di Rovato (BS), circondato da diverse tipologie di giardini: il giardino bioenergetico, il giardino segreto delle ortensie, il labirinto di rose, il giardino all’inglese ed il brolo con le piante da frutto. Di particolare interesse è stata una collezione di 1500 varietà di rose, suddivise tra Antiche, Moderne, Inglesi e Botaniche. Il tutto, condito dalle spiegazioni del proprietario, che oltretutto è anche il progettista dell’intera struttura.
Una seconda uscita ci ha portati a
Castellaro Lagusello; anche qui siamo stati accolti con entusiasmo e, dopo aver visitato il centro storico ed i giardini botanici situati nei pressi del laghetto del paese, ci è stato offerto, come ricordo e segno di ringraziamento, del miele biologico prodotto nella zona.
Purtroppo spesso l’ambiente non viene rispettato come dovrebbe… quante volte, spostandoci in paese o nelle campagne, vediamo cartacce, lattine vuote o plastica gettata ai bordi delle strade o lungo le rive dei fossi? Proprio per questo motivo, è stata promossa l
a Giornata del Verde Pulito che ha coinvolto una trentina di persone, tra cui diversi bambini, ed ha consentito di ripulire una parte della nuova area artigianale creata oltre la strada Fuga. Ognuno, munito di guanti e sacchi dello sporco, ha raccolto i rifiuti, differenziando plastica e carta dagli scarti residui.
All’attività ha partecipato inoltre un gruppo di ragazzi bengalesi, frequentanti il corso di alfabetizzazione a Castel Goffredo; è stata quindi un’occasione per conoscersi, scambiarsi opinioni e cercare di costruire un dialogo con persone che, pur avendo una cultura molto diversa dalla nostra, sentono la necessità di integrarsi nella realtà in cui ora vivono.
L’imparare a rispettare l’ambiente è stato quindi accompagnato dall’interazione con chi, pur vivendo da poco nel nostro territorio, contribuisce a cambiarlo ed arricchirlo.
Conoscere vuol dire anche apprezzare, essere attenti ai particolari,
notare i piccoli regali che la natura ci offre. Il corso di composizione di foglie e fiori secchi ha consentito alle partecipanti di migliorare questa loro percezione dell’ambiente. Stimolate dalla fantasia e dalla bravura dell’insegnate Lillia Lamagni, hanno imparato le tecniche per seccare i fiori e per comporli insieme, dando origine a quadri, vassoi, segnalibri, portafoto… a seconda delle loro preferenze. Ma soprattutto hanno capito che anche il piccolo rametto, apparentemente insignificante, messo in una certa posizione del quadro può dargli un tocco di originalità; hanno capito che questo rametto così come altre escrescenze vegetali o piccoli fiori sono importanti… e che un giardino o l’argine di un corso d’acqua possono essere ricchi di erbe molto utili.
Infine, la
biciclettata organizzata nelle campagne castellane ha mostrato come esistano ancora attorno a noi alberi veramente antichi, fra cui il pioppo centenario ed il gelso bianco di 110 anni nella frazione di S.Vito ed il pioppo bianco di 95 anni in zona Lotelli, esemplari maestosi che meritano di essere contemplati. Tuttavia ci siamo anche resi conto che questi alberi sono pochi (la maggior parte di essi si trova inoltre presso proprietà private) e proprio per questo dobbiamo sentire in noi l’esigenza di preservarli.
Partecipando a questi eventi, ho effettivamente portato a casa qualcosa di nuovo: ho riscoperto luoghi (e nonostante li avessi così vicini, non li avevo mai presi troppo in considerazione…), ho imparato ad utilizzare cose che mi vengono offerte spontaneamente dalla natura ed ho incontrato persone, giovani ed anziane che con le loro conoscenze ed i loro consigli mi hanno sicuramente arricchita.
Elena Peverada
PUBBLICATO SU “SENZA FRONTIERE